A Prato in mostra l’arte del Trecento

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Moda e Style a Prato per l’anteprima della Mostra Legati da una cintola – L’assunzione di Bernardo Daddi e l’identità di una città, che sarà presente a Palazzo Pretorio fino al 14 Gennaio 2018.

Quando la storia di una città viene costruita e continua a crescere intorno a un simbolo che non ha solo valore religioso, ma è icona di unione popolare, fonte di benessere economico, un’opera che trascende da una ricca storia passata e rimane viva di epoca in epoca.

Filippo Lippi Fra Diamante La Madonna della Cintola a S.Tommaso 1456 1465 Prato Museo di PalazzoPretorio

Moda e Style ringrazia il Comune di Prato e lo Studio Torricelli per aver avuto la possibilità di presenziare a un evento carico di atmosfera. Una di quelle visite che non si sviluppa solo intorno all’oggetto sacro, ma si estende a una città, alle sue usanze e tradizioni, al suo fascino storico e lascia fortemente impresso il carattere fiero di un’identità cittadina che mai morirà.

Tutto nasce dalla reliquia del Sacro Cingolo, la cintola della Vergine Maria, custodita nel Duomo di Prato.

Impossibile non dedicare a questo oggetto una Mostra, quando oltre a essere intriso di una forte connotazione religiosa per chi è credente, si rende artefice di una crescita economica perché ha attirato nel corso dei secoli, in città e nelle zone limitrofe migliaia di visitatori e pellegrini. Palazzo Pretorio+dove risiede la mostra Legati da una cintola – L’assunta di Benardo Daddi e l’identità di una città diventa un faro per Prato, un richiamo alla sua tradizione e storia. Un prolungamento della meraviglia che da sempre “la vicina” Firenze offre in campo artistico, la bellezza che si svela nella sua forma più pura dinnanzi ai nostri rapiti occhi.

Protagonista è il Trecento, periodo di grande prosperità con le comittenze ad artisti come Giovanni Pisano e Bernardo Daddi. Esposte oltre 60 opere, la cui ricostruzione della pala di Bernardo Daddi spicca tra le altre. Dipinti, sculture e miniature che parlano da soli, capaci di narrare attraverso parole appena sussurrate, il patrimonio culturale e la bellezza artistica della città che li ospita.

Bernardo Daddi, Assunta, 1337-1338, New York, Metropolitan Museum of Art

La Mostra è stata organizzata dal Comune di Prato in collaborazione con la Diocesi della Città, a cura di Andrea De Marchi e Cristina Gnomi Mavarelli e inaugura i nuovi spazi espositivi del Museo recuperati nell’attiguo edificio dell’ex Monte dei Pegni.

L’origine del culto della Sacra Cintola risale al XII secolo. La leggenda si ispira a un testo apocrifo del V-VI secolo che vuole che la cintura sia stata donata dalla Madonna, in un momento carico di pathos, quello dell’Assunzione, a San Tommaso.

A Prato è stata portata tramite il mercante Michele intorno al 1141 e fu donata in punto di morte nel 1172 al proposto della pieve. Una sottile striscia di lana finissima di color verde, broccata in filo d’oro, con ai capi due cordicelle per legarla. La cintura è stata in grado, dal momento del suo arrivo, di legare ad essa le sorti di una città, di proteggerla e garantirne il benessere in un caldo abbraccio, proprio come quello dove la Madonna, in primis Madre su questa terra, stringe Gesù bambino con occhi benevoli, carichi di affetto e amore incondizionato, un’entità vicina a tutte le madri, dinnanzi al miracolo di una nuova vita, cullata nel proprio grembo. Una dolcezza che ci ha lasciati imbambolati in una sorta di catartasi legata a un periodo lontano, quello dei nostri primi vagiti, davanti alla statuetta in marmo bianco, della Madonna con Bambino di Giovanni Pisano, conservata nella Cappella del Duomo.

Mantellina della Madonna del Sacro Cingolo, 1775

Il nostro stupore non ha avuto fine, perchè se siamo rimasti colpiti dalla Mostra a Palazzo Pretorio, la vicinanza alla sacra reliquia nel Duomo di Prato, ci ha dato un forte scossone emotivo. Tra le mura della Cappella del Sacro Cingolo, trova la sua naturale alcova, la preziosa cintola. Lungo le pareti, la Cappella è adornata dai meravigliosi affreschi di Agnolo Gaddi, narranti le storie della Vergine e che, raggiungono il culmine nell’affresco frontale dell’Assunzione della Madonna che dona la propria cintola a San Tommaso. Il tutto è chiuso da una cancellata in bronzo finemente cesellata da Maso di Bartolomeo. Non ci è stato possibile vedere la sacra reliquia da vicino perchè l’ostensione pubblica, su placido benestare dell’autorità comunale e della Chiesa che custodiscono rispettivamente, la prima 2 chiavi e la seconda 1 chiave, per aprire il prezioso scrigno dove è alloggiata, avviene 5 volte all’anno, durante le Festività principali: Pasqua, Primo Maggio, Assunzione di Maria (15 Agosto), Natività di Maria (8 Settembre) e Natale. Era nascosta, protetta ma la sua forte potenza evocativa si è fatta sentire, lasciandoci la sensazione del calore materno sulla pelle, un imprinting di pace e serenità, abbiamo “visto con il cuore” l’amore di una madre che sempre aiuta, supporta e custodisce i propri figli a costo della propria vita, senza segni di cedimento difronte alle avversità che scuotono il mondo.

Dalmatica della Madonna del Sacro Cingolo, 1775

Una città resa forte dalle sue mura e ancor più dalla cintola che le rende più salde e affonda le proprie fibre nel territorio di Prato, portando tutta la spiritualità della Terra Santa e una serie di eventi e celebrazioni che, danno man forte all’economia con il fluire di migliaia di persone credenti o non; per assistere smaniosi dinnanzi a quello che non può che esser definito miracolo, magia! Il potere di una leggenda che rimane immutata nel corso dei secoli che proietta la città di Prato nel futuro, con iniziative come quella della Mostra, atte a metterne in forte risalto le sue fiere origini perchè non diventino un ricordo che si perda lontano.

Non possiamo che invitarvi, cari lettori a visitarla come tutto il resto del complesso artistico che costituisce il centro storico della città: Il museo del’Opera del Duomo, la Biblioteca Roncioniana, l’Archivio di Stato di Prato dove il tessuto rappresenta la vera e propria trama cittadina, il racconto della sua storia. Regalatevi una giornata di cultura! L’arricchimento della propria conoscenza è sempre cosa buona! Moda e Style vi saluta e, si augura di avervi a suo modo legato, alla nostra Redazione con lo stesso affetto di sempre! Alla prossima news!

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