Terrazza Aperol, Piazza del Duomo angolo Galleria C.so Vittorio Emanuele; occasione show case del gruppo inglese Bastille… Prima di accedere al locale, durante l’attesa diamo un occhiata alle persone intorno a noi.. Ragazzi e ragazze di un età compresa tra i 20/25 anni, dallo stile etereogeneo e dal sapore anni “80, salvo poche eccezioni: Jeans stretch o shorts per alcune ragazze, t-shirt o camicia sempre seguiti da ballerine o scarpe da tennis ;capelli rasati lateralmente ma lasciati lunghi e spioventi sulla fronte, sovente in ciuffi degni di un coiffeur, altrimenti lunghi e scarmigliati per alcune tra le più giovani. Una volta all’ interno  visitiamo la terrazza, suggestiva, grazie alla giornata di sole che stava per regalarci un tramonto eccezionale.

L’attesa e l’esibizione live

Intanto assistiamo incuriosite all’entusiasmo dei presenti, enfatizzato dall’attesa e dall’aperitivo di tutto rispetto. Spritz Aperol dalle dimensioni ragguardevoli e un’incessante andirivieni di camerieri, recanti vassoi di patate fritte in cartocci e stuzzichini salati di varia natura. L’attesa non è durata molto: pochi minuti dopo le 20 prende posto nel piccolo palco dedicato la band capitanata da Dan Smith, voce nonché autore dell’album “Bad Blood”, di cui abbiamo avuto qualche assaggio in questo interessante show case.

Come molti di Voi anche noi di Moda e Style abbiamo conosciuto i Bastille (eh…sì, il  nome del gruppo deriva da “Bastille day”, il giorno della presa della Bastiglia celebrato il 14 luglio, giorno in cui Dan Smith, è nato), grazie a ” Pompeii “; brano decisamente piacevole all’ascolto. Una band giovane, di nascita recentissima, presentatasi al pubblico circostante con una sana umiltà e un’altrettanta gratitudine per l’ accoglienza ricevuta.

Dan Smith – Bastille

Nei 30 minuti concessi al pubblico, Dan Smith, supportato dal batterista Chris Wood, il bassista Will Farquarson e il tastierista Kyle Simmons hanno regalato a tutti i presenti 5 dei brani contenuti in “Bad Blood”, compresa la hit “Pompeii“.

12 le  tracce in esso contenute (“Things We Lost in”, “the Fire”, “Bad Blood”, “Overjoyed”, “These Streets”, “Weight of Living”, “Pt II”, “Icarus”, “Oblivion”, “Flaws”, “Daniel in the Den”, “Laura Palmer”, “Get Home” a cui si aggiunge “Pompeii”), assolutamente convincente; pop rock dal gusto indubbiamente britannico, ma eviscerato dell’ uso delle chitarre a favore di voce, archi e percussioni a profusione. Una cifra musicale assolutamente riconoscibile. Apparentemente la chiave di volta che ogni gruppo musicale ricerca, a volte per anni, non sempre con successo. Tra un brano e l’altro, ringraziamenti molto sentiti da parte del frontman che, con voce suadente e graffiante allo stesso tempo, dimostra di saper ben catalizzare l’attenzione degli ascoltatori e ben orchestrarsi col resto del gruppo.

L’ impressione finale, sebbene i “Bastille” siano completamente frutto dell’opera di Dan Smith, è che ogni componente della band abbia la sua precisa importanza musicale e vocale. In conclusione, pubblico in deliquio, urla e fotografie per questi giovani, che hanno salutato il pubblico come fossero i ragazzi della porta accanto, o per meglio dire, della sala prove accanto. Ci aspettiamo a questo punto di ritrovarli, nei prossimi mesi, con un live che ci consenta di godere pienamente del loro sound. La certezza è che sentiremo ancora parlare dei Bastille

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