Chi vuol esser lieto sia di doman non c’è certezza

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Esserci. È questo il regalo più grande, l’auspicio per eccellenza che possiamo augurarci per il 2017. Si certo è indispensabile fare bilanci, analizzare ciò che è andato e ciò che invece doveva andare, ma forse è solo rimandato. Allora, come abbiamo fatto con Babbo Natale ci mettiamo su Facebook e scriviamo un lungo status, una sorta di dichiarazione pubblica di intenti e mea culpa, in cui alcuni recitano, altri sembrano un po’ più autentici.

Ma cosa possiamo augurarci da un altro anno che arriva? È corretto augurarsi qualcosa, che poi non è detto si realizzi? La risposta per me e per chi legge è, ma per un motivo banale. Non ne possiamo fare a meno. Lasciarsi andare a una ventata di positività è necessario per motivarci e cercare nuovi stimoli verso qualcosa di nuovo che seppellisce il vecchio.

Certamente il 2016 è stato un anno difficile per molti, ma non perché sono morte più celebrities, in fondo sono solo esseri umani con un po’ più di visibilità, ma a mio modesto parere perché è aumentata la violenza, l’odio razziale e il male gratuito. Ricordiamo, come abbiamo fatto per l’articolo sul Natale, i terremoti, gli attentati, le guerre, i femminicidi, le tragedie famigliari e stradali. Questi sono eventi che, pur augurandoci che non accadano, ci saranno ancora. E non sono dipendenti, almeno non tutti dalla nostra volontà.

Dal momento che il buonismo in articoli come questo non è il benvenuto, ci teniamo a dire che è stato un anno duro il 2016, ma non è stato il peggiore, né lo sarà. Per un semplice motivo: la vita è così. Dura, imprevedibile. Nel bene e nel male. Sfidiamo chiunque a non ritrovare nel proprio anno quasi andato queste “parole”: delusione, lutto, sorpresa, rinnovamento, imprevisti.

Il 2016 è stato l’anno della chiarezza. Almeno per la scrivente. Innanzitutto come fondatrice di Moda e Style sono sempre più fiera del lavoro che porto avanti, vero, autentico, non condito da ambiguità di nessun tipo. Ringrazio le mie amiche e colleghe Emanuela Barbarossa ed Eva Rondinelli che con passione portano avanti questa piccola, ma grande vivace realtà. Grazie a chi ci legge e ci segue, grazie a chi collabora con noi e chi crede nel nostro canale e nei nostri mezzi.

Vorrei, ma non posto. L’ho rubata a J-Ax e Fedez. Si perchè, a volte vorrei postare e scrivere frasi forti, rivolte a coloro che questo 2016 hanno tentato di renderlo più complesso. Ma come adesso che sto scrivendo a chi ci legge in una forma più intima e diretta, credo sia corretto e decisamente più nobile non dare troppo spazio e non darlo nemmeno a coloro che del rispetto e dell’umanità non ne conoscono il significato neanche sui libri.

Personalmente, come mamma e figlia, auguro alle neo famiglie e a quelle che stanno per crearsi tanta forza, perché è solo con l’energia che si può realizzare qualsiasi progetto. Qualsiasi. Non possiamo e non potremo mai controllare gli eventi, ma possiamo cercare di cambiare la quotidianità e lentamente attuare dei cambiamenti costruttivi.

Mentre cercavo le parole giuste per salutarvi in questo fine 2016 una frase di un film mi ha guidato, pertanto copio e incollo. “Prima che stappiamo lo champagne, festeggiamo il nuovo anno, fermiamoci a riflettere sull’anno che è appena passato per ricordarci sia i nostri trionfi che i nostri fallimenti e anche le promesse fatte e infrante… le volte che ci siamo aperti per vivere grandi avventure o ci siamo chiusi in noi stessi per paura di essere feriti. È questo il significato del capodanno, avere un’altra occasione, l’occasione di perdonare, di fare meglio, di fare di più, di dare di più, di amare di più e di smetterla di pensare alle conseguenze, cominciare finalmente ad accettare quello che verrà. Ricordiamoci di essere buoni l’uno con l’altro, gentili l’uno con l’altro e non solo questa notte ma tutto l’anno!” (dal film Capodanno a New York).

Auguri. Oggi, domani, sempre.

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