Il crotto del lupo: specialità valtellinesi da 4 stelle

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TIMG_4588empo incerto, previsioni poco ottimistiche, ma nessuna voglia di mettersi ai fornelli, quindi meglio farsi tentare dall’idea di salire in auto e partire alla volta di una gita fuori porta. Destinazione Como. Luogo del pranzo: sconosciuto.

Percorrendo prima l’autostrada e poi il lungo lago decidiamo di proseguire in salita e di cercare in collina un luogo dove fermarci per il pranzo. Senza meta, senza aver prenotato e con lo stomaco in trepidante attesa. L’orologio segna le 13,30, iniziamo a temere che nessun ristorante o pizzeria ci avrebbe permesso di consumare un pranzo degno di essere chiamato tale.

Ad un certo punto notiamo un’insegna, arriviamo nel parcheggio del ristorante e scopriamo che è chiuso per cambio gestione. Chiediamo un consiglio, ma l’unica dritta che ci viene data è: “Proseguite in salita, non scendete sul lungo lago, mangerete di certo meglio e spenderete il giusto”. Accettiamo il suggerimento e proseguiamo in salita verso Monteolimpino e notiamo un’altra insegna: Il Crotto del Lupo. Ancora 1,5 km ed eccoci arrivati a destinazione.

IMG_4600Non è stato facile accomodarci visto l’orario (quasi le 14), ma la gentilezza dei gestori del Ristorante ci ha consentito di degustare un ottimo pranzo. Non è stato facile scegliere tra le diverse specialità della casa (per lo più valtellinesi) ma alla fine abbiamo optato per il menù del giorno consistente in antipasti misti (due varietà di breasola, crudo, lardo…), Ossobuco con polenta taragna e funghi porcini e un dessert a scelta, tra i dolci della casa. Il tutto alla modica cifra di 24 euro a persona. Il giusto connubio qualità e gusto.

Tornati a Milano sazi e felici, abbiamo visitato il sito internet del Ristorante scoprendo che Il Crotto del Lupo vanta una tradizione che dura da 134 anni. “Tutto è incominciato”, leggiamo sul sito, “nel 1870 quando un muratore della zona e la moglie decide di costruire il crotto dove da vita l’attività di famiglia. Il locale diventa già alla fine dell’800 il ritrovo dei residenti della zona e il punto di riferimento per i forestieri. Nel 1978 la gestione passa in mano a due valtellinesi che trasformano la trattoria in un rustico e raffinato ristorante introducendo la cucina valtellinese, secondo le più antiche tradizioni. Dopo circa 20 anni Mario e Cesare sono ancora al crotto per offrire una cucina tradizionale e genuina indicata per chi è alla ricerca dei sapori della montagna”.

Raccomandato da Modaestyle: buon appetito!

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