2020 non è solo il virus a cui dire addio

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2020. È stato l’anno di chi deve rialzarsi. E’ stato l’anno di chi non può rialzarsi, ma vorrebbe farlo. E’ stato l’anno di troppe parole, troppa rabbia, disattenzione superficialità. Ma le vere vittime sono sempre i più indifesi: bambini e anziani

Queste vittime non hanno avuto la possibilità di farsi ascoltare, ma hanno avuto il decoro, il coraggio, la nobiltà di affrontare spesso in silenzio un amico comune a tutti: il Coronavirus.

Un nemico che in silenzio si è portata via la speranza, la vita di migliaia di persone. Chi resta, Chi è rimasto, ancora oggi a fine 2020 ha il coraggio di lamentarsi per questioni a nostro avviso risolvibili, con sacrificio la maggior parte dei casi, ma pur sempre risolvibili.

È venuta a mancare la libertà, la libertà di vivere, la libertà di respirare e abbracciare. E’ venuta a mancare la spensieratezza, ma non è venuta a mancare la vita per molti di noi, questo è il punto che dovrebbe banalmente farci tirare un sospiro di sollievo. Stiamo bene!

Sicuramente siamo stati messi di fronte a delle scelte, ma almeno abbiamo avuto la facoltà di poter scegliere e poterci tutelare.

Dal rispetto di chi è rimasto attaccato ad un respiratore e nel rispetto di persone che si sono viste portare via un proprio caro all’improvviso, senza rivederlo più.

Dobbiamo chiudere quest’anno, cercando di cambiare qualcosa per un futuro umanamente più accettabile.

È preoccupante constatare a tutt’oggi che ci sono ancora persone che non trattano la malattia, il pericolo di una malattia, di un virus con la dovuta cautela. Ancora oggi, a fine 2020, ci sono persone che pensano che questo sia un problema sottovalutabile o inesistente, però per fare i conti a fine mese i colpevoli si trovano sempre.

Un nemico invisibile che non conosci fino a che non entra nella tua vita, non ti costringe nel migliore dei casi a casa in autocura o non ti toglie l’aria dai polmoni.

Noi ci auguriamo che questo 2020, per chi non ha avuto il coraggio di dirlo, si porti via lo scetticismo, la superficialità, la mancanza di responsabilità, e tutte quelle parole che hanno avvelenato quel po’ di buono che c’è stato tra le persone.

Noi pensiamo che il Coronavirus sia un nemico, ma lo è stato anche l’atteggiamento sbagliato e deleterio di chi oggi sta fremendo con epiteti stupidi la fine del 2020. Speriamo, ancora, nonostante tutto che con un nuovo anno sulle spalle di tutti in arrivo si possa affrontare con maggiore dignità le difficoltà legate a un problema mondiale, che piaccia o no è così.

Ci sono state e ci sono ancora molte voci inascoltate, alcune le abbiamo fotografate, altre riprese, altre ancora sono svanite in un letto di ospedale. A loro possiamo augurare buon anno? A loro possiamo buttare addosso le nostre frustrazioni? Pare proprio di no. Da qui nasce la presa di coscienza, da qui nasce il senso civico, e caro 2020 portati via per favore gli assembramenti, le persone senza mascherina, chi pensa che ci sia un responsabile economico per il proprio disagio, chi non si rimbocca le maniche, chi veicola un’informazione sbagliata atta a mietere più malcontento, questo non è bene.

2021 ti aspettiamo, come per ogni anno che ti ha preceduto con tutte le tue incertezze, siamo certe che tutto ciò che accadrà sarà come di consueto inevitabile per molti aspetti, per altri ricordiamocelo siamo noi gli artefici del nostro destino.

Auguri a tutti, in special modo ai veri eroi di questo 2020, ai bambini e a coloro che hanno sofferto e ci hanno lasciato. Per voi altri resta un saluto e un augurio che possiate fare meglio in questo 2021.

Tutte le immagini nell’articolo sono state prese dal web.

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