Emanuele Anceschi racconta Storia di una festa mobile

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Moda e Style torna sui libri e questa volta arriva a Castelnovo Monti, paese dell’appennino di Reggio Emilia dove nasce Emanuele Anceschi autore di Storia di una festa mobile: con Nietzsche, Kerouac, Von Trier, Alice e tanti altri.

Il viaggio più bello si dice ha inizio nella nostra mente. Emanuele Anceschi nasce nel 1982 a Castelnovo Monti. Si laurea in Studi Internazionali ed Europei all’Università di Parma. Svolge nel 2010 un tirocinio sul monitoraggio dei Diritti Umani a Vilnius della durata di quattro mesi. Dopo aver ricoperto posizioni manageriali nel settore privato, attualmente è occupato nel settore della cooperazione sociale. Viaggia molto al punto da visitare più di una volta tutti e cinque i continenti. Appassionato di storia, filosofia, cinema e letteratura, è alla sua prima pubblicazione con Brè Edizioni.

Come nasce questo libro?

Il libro è nato senza neanche rendermene conto. Stavo scrivendo riflessioni che avevo maturato nel corso degli anni post universitari. Poi leggendo libri, guardando film e collegando questi pensieri ai viaggi che ho fatto in giro per il mondo è nata l’idea di scrivere un libro.

Emanuele Anceschi

Come lo hai strutturato nella scrittura?

Parto da premesse filosofiche e arrivo alle mie conclusioni. Oltre a brevi racconti di viaggio, mi sono servito di film e registi, di libri e scrittori e filosofi per dare fondamenta alle mie riflessioni. Molti registi e scrittori parlano di tematiche di cui la filosofia ha spesso trattato. A volte cercando di dare risposte alle domande che l’uomo si pone e a volte formulandone di nuove. Raccontandoci il loro mondo attraverso i libri o i loro film, alcuni scrittori e registi possono essere definiti filosofi.

Emanuele Anceschi – Birmania

Filosofia sì, ma come riesci a mantenere il ritmo narrativo?

Parlo di argomenti filosofici utilizzando anche l’ironia e una serie di dialoghi legati all’attualità della nostra società, che ho creato per rendere più chiare le mie riflessioni. Penso che sia importante riconsiderare il ruolo della filosofia. Diversi filosofi si sono posti le nostre stesse domande. E’ un enorme aiuto partire già con il sapere di questi pensatori per poi arrivare alle proprie risposte. Il lockdown ha dato l’opportunità di conoscersi meglio, di fermarsi e di guardarsi dentro. Se da una parte può spaventare, dall’altra può essere anche una grande occasione per analizzarsi in profondità, capire quali sono le cose davvero importanti e prendere in mano la propria vita.

Emanuele Anceschi – Cambogia

Un’attualità che non si slega dai pensieri dei grandi filosofi, anzi…

Parlo di filosofia ma in maniera molto discorsiva. Analizzo parte del pensiero di alcuni grandi filosofi per mettere in evidenza come alcune tematiche da loro stessi analizzate siano ancora molto attuali. Alcune loro riflessioni sono state addirittura profetiche. Basti pensare all’attualità di Heidegger o di Foucault. In un mondo che sta andando in una direzione che slega l’uomo dalla natura e dalla vita autentica in cerca solo di accumulazione e possesso, penso sia importante fermarsi a riflettere ognuno dentro se stesso per capire cosa sia davvero importante.

Emanuele Anceschi – Namibia

Cosa è importante in sintesi?

Vivere bene con se stesso o far apparire di vivere bene davanti agli altri. Mettere in discussione i propri dogmi, accettare le diversità culturali senza giudicare, mettersi in gioco e lasciare la propria comfort zone è l’unico modo per apprendere un percorso di crescita personale. Ricercare la propria definizione di felicità e perseguirla, allontanando quella univoca fondata sull’accumulo di beni imposta dall’unico sistema economico mondiale. E in questo la filosofia, il viaggio, la letteratura e il cinema possono darci una grande mano. Il viaggio abbatte i muri degli stereotipi, la paura dovuta all’ignoranza e la gerarchia dei valori che ogni singola nazione difendono tenacemente. Lo stesso concetto di progresso, antitetico rispetto alla tradizione e che viene spesso utilizzato per creare queste gerarchie di società, è un valore puramente occidentale. Non ha quindi senso utilizzarlo come parametro per classificare una società.

Emanuele Anceschi – Sri Lanka

Qual è il parametro che definisce una società secondo te?

Ogni società ha i suoi valori e le sue caratteristiche. Comprendere la pluralità senza porsi in una posizione superiore e accettare le diversità è una ricchezza che apre la mente e ci fa capire quanto siamo piccoli rispetto al mondo che abitiamo. Questo sentirci piccoli deve però al contempo farci sentire parte del tutto, in una unica grande festa mobile dove il piacere della scoperta e del confronto vanno di pari passi verso un’empatia mondiale da costruire. 

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