Carbonara Day, parla lo Chef Marco Sacco
Nella tradizione gastronomica italiana la carbonara è un “must eat”.
C’è chi ama restare fedeli alla ricetta classica, c’è chi come Marco Sacco la reinventa, esaltandone il gusto. Moda e Style ve ne parla in questo articolo!
La carbonara è il segreto per conquistare Cina e Oriente. Gli spaghetti sono il vero filo che lega italiani e cinesi, e la Via della Seta è un lunghissimo spaghetto che da Roma e Venezia porta fino a Pechino. Parola di Marco Sacco, cuoco due stelle Michelin, che per primo ha fatto entrare la Carbonara nei ristoranti gourmet di mezzo mondo realizzandone una versione eretica (la Carbonara Au Koque) che ancora oggi è servita nei suoi locali.
“La carbonara è amatissima in Oriente, spiega Marco Sacco, che ha all’attivo numerose collaborazioni e consulenze in Cina. Le ragioni di questo successo? Innanzitutto la sua bontà, poi la sua formula semplice fatta di tre ingredienti, pasta, uova e maiale, tutti facilmente reperibili, anche in Cina. Il 2019, inoltre, secondo il calendario cinese è l’anno del maiale: quale migliore occasione per farla conoscere a tutti i cinesi”.
La pasta alla carbonara è diventata uno dei piatti italiani più conosciuti nel mondo.
A volte vittima di interpretazioni che hanno fatto inorridire i puristi, come quella dello scorso anno quando spopolò sul web una video ricetta francese, questo piatto è stato protagonista di versioni inedite che l’hanno trasformato in vegetariano (con le zucchine al posto del guanciale), in ripieno di tortelli (come alla recente cena di Gala in occasione della visita in Italia del presidente cinese Xi Jinpin) o gourmet, come nella versione di Marco Sacco, in cui il pecorino è sostituito dal Grana Padano, il guanciale dal prosciutto crudo affumicato di Vigezzo e la crema d’uovo viene “potenziata” con panna e gin, poi versata direttamente dal cliente nel piatto.
Qual è il formato di pasta da abbinare a una carbonara?
“Io amo usare gli spaghetti. Spiega Marco Sacco. Gli spaghetti, muovendosi nel piatto, permettono al condimento di circolare e di attaccarsi per bene. E poi se deve essere un piatto internazionale gli spaghetti sono universali, sono il nostro ponte con la Cina. Li abbiamo inventati noi o loro? Marco Polo li ha esportati a Pechino o li ha importati in Italia? Se ai cinesi i francesi vendono airbus e i tedeschi le automobili, noi dobbiamo vendergli la nostra cucina, la nostra cultura e il nostro talento. Magari partendo da un piatto di spaghetti alla carbonara”.