La ricetta per vivere felici? Essere egoisti

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Fare del bene, porta del bene. Strano a dirsi, ma non sempre è così. Anzi, il più delle volte  un atto d’altruismo non è ricambiato ed è manipolato a tal punto da essere controproducente per noi stessi. Moda e Style vi parlerà nell’articolo che segue di come imparare a essere più felici, senza soffrire troppo.

ST/PURSUIT15Ricordate i consigli di vostra madre quando eravate piccoli? Fare i bravi, evitare i capricci, stare composti a tavola, non avanzare nulla nel piatto ed essere sempre altruisti. Probabilmente ognuno di noi è cresciuto a “pane e buon senso”. Ma quanto vale e, soprattutto, quanto beneficio in termini di felicità porta l’essere altruisti? Essere felici, al giorno d’oggi è forse più una scommessa, che una realtà. Un sogno, se vogliamo azzardare. I motivi, spesso, vanno ricercati, in quello che facciamo per gli altri, dimenticando una cosa importanti: Noi.

Quindi, vien da se, che forse è necessario  imparare a essere più egoisti per vivere felici. Il termine latino felix rimanda al verbo produrre: è felice chi è fecondo o, in altri termini, “colui che possiede ciò che appaga i suoi desideri”. Nei fatti, però, possedere ciò che soddisfa i nostri desideri risulta tutt’altro che semplice, per due ragioni. Il primo motivo è che per molti di noi l’educazione ha insegnato a soddisfare gli altri più che noi stessi. Il secondo è che viviamo in una società del desiderio, orientata verso una rincorsa continua di ciò che non abbiamo e che, una volta ottenuto, vede svanirne l’importanza in direzione di una nuova, ennesima, meta. Una estenuante ricerca verso l’adrenalina e l’appagamento. Un circolo vizioso, in poche parole.

I-love-meAscoltare i desideri e le necessità degli altri prima di noi stessi, significa perdere di vista i nostri bisogni. Purtroppo, per le donne, le pressioni esterne diventano di frequente ancora più gravi e pesanti. Spesso poi alcune di noi vengono anche giudicate di essere delle crocerossine in cerca di qualcuno da salvare, o di elevarci al ruolo di paladine della giustizia. La gloria, prima di tutto. Invece, ciò che non capiscono uomini o, perchè no, altre donne. magari coetanee, è che il principio di benessere interiore può derivare proprio dal fare del bene agli altri. Vero è che questa felicità non si esprime al suo massimo, quando e, spesso e volentieri, non vi è gratificazione alcuna (ricevuta o ventilata) da parte di chi ha comunque ricevuto il nostro aiuto. Questo, a nostro avviso, è l’elemento che porta a non essere felici: aspettarsi un cenno di ringraziamento (in qualunque forma), non perché lo vogliamo, ma per essere consapevoli di aver effettivamente fatto qualcosa per qualcuno a cui tenevamo.

4403660714_854d602873_bA questo punto siamo di fronte a un bivio: ribellarci a questa esigenza interiore chiamata altruismo, o adeguarci, tenendo presente tutte le discriminanti di una scelta di questo tipo. Essere egoisti, forse, diventa sotto certi aspetti un atto necessario, prima di scoprire l’autentica generosità, che non è semplicemente disponibilità a donare, bensì altruismo, capacità di ascoltare e dare secondo il cuore. Non è raro perdersi nella spirale del pensare troppo agli altri perdendo di vista ciò che è importante per noi. Soluzione: impariamo a dire no, il ché non vuol dire diventare spietati, bensì affermare necessità più intime e vere.

In definitiva, questo serve soprattutto per gestire relazioni più trasparenti e costruttive. L’essere troppo indulgenti, disponibili e comprensivi porta a costruire rapporti basati, da una parte sul dare e dall’altra sull’avere. Dare troppo e sempre poi finisce col diventare per l’altro una “prestazione dovuta“. Ne consegue che con una situazione in atto come quella sopra descritta non vi sono i presupposti per un rapporto equilibrato. Ogni relazione, amorosa o amicale che sia, di regola si basa sulla comunicazione, la trasparenza, l’onestà e la gestione delle reciproche esigenze. E sottolineiamo, reciproche esigenze.

Non intestarditevi a pensare troppo agli altri, siano essi consenzienti o meno. Ricordate che per creare armonia e gioia bisogna pensare prima di tutto a se stessi. Nessuno, aldilà di noi, ci conosce a fondo e sa come possiamo trovare quell’angolo di paradiso che tanto meritiamo.

Fonte iniziale Tgcom.it, elaborazione e integrazioni Moda e Style.

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