L’Italia è anche beachsoccer. La parola ad Emmanuele Zurlo
Lo sport è patrimonio culturale di tutti, e onorato, più o meno, da chi lo pratica. Tra le discipline stagionali, se vogliamo, più interessanti e coinvolgenti di questo momento, c’è il beach soccer. Forse non tutti sanno, che in questi giorni si stanno disputando i mondiali di beachsoccer maschile e la nostra nazionale sta per affrontare nel match di questa sera la squadra del Tahiti. Se vincerà se la vedrà con la vincente tra Russia e Portogallo, nazione che ospita questa edizione dei mondiali.
Moda e Style sta seguendo questa competizione e vi presenta uno dei protagonisti della nazionale italiana di beachsoccer, nonchè autore di molte spettacolari reti, Emmanuele Zurlo:
Emmanuele, classe 1988. Parlaci delle tue esperienze professionali.
L’inizio è stato quello di qualsiasi ragazzo, che gioca in una piccola squadra della sua città. All’età di 16 anni sono entrato nelle giovanili del Catanzaro (allievi nazionali, berretti, primavera). Successivamente, per un anno, sono stato convocato in prima squadra, esordendo in serie C2. Negli anni a venire ho giocato in eccellenza e promozione tra cui Acri, Soverato, Cutro, Bastia umbra (Perugia), Davoli e Sersale. Dopo queste esperienze sono entrato nel mondo del calcio a 5 con la Five Soccer che milita nel campionato di C1.
Come e quando ti sei trovato ad approcciare il mondo del beach soccer?
Ho conosciuto questa disciplina nel 2009, per puro gioco e divertimento. Dopo, però, è nata una vera e propria passione.
Quali sono le principali differenze a livello agonistico e dall’allenamento tra il calcio su campo e quello su spiaggia? Quale trovi più “faticoso” e quale più divertente?
Diciamo che tra questi due sport c’è molta differenza, soprattutto per quanto riguarda la superficie di gioco. Trovo più faticoso il Beach Soccer, perchè necessita di maggiore forza fisica e parecchio allenamento, per affrontare le partite in condizioni perfette. Poi e’ molto divertente e decisamente spettacolare.
Come viene “trattato” il beach soccer a livello agonistico? In che modo e’ riconosciuto?
A mio parere il Beach Soccer è un po’ sottovalutato, anche se come disciplina sportiva sta crescendo in maniera spropositata. E’ comunque uno sport molto seguito e lo dimostra la passione e l’affetto dei nostri sostenitori (e non solo). Purtroppo oggi non è ancora riconosciuto come professionismo, bensì come dilettantismo.
In questi giorni tu e i tuoi compagni state gareggiando ai mondiali di beachsoccer in Portogallo. Al termine di questa esperienza cosa farai e quali sono i tuoi obiettivi e perchè no sogni per il futuro?
Qual è il tuo più grande augurio come giocatore professionista?
Al termine di questa esperienza saremo impegnati come nazionale agli europei e ai giochi del mediterraneo. Personalmente parteciperò, poi, al campionato italiano di Beach Soccer con la domubet Catania… Sogni per il futuro? Vincere tutto con il Beach soccer!