Stereotipo. Eccesso. Status Symbol. Qualsiasi sia il modo in cui vogliate definirla, Barbie è sogno, utopia, perfezione.

L’abbiamo conosciuta come la bambola che può essere tutto, una principessa, una donna in carriera, l’eterna fidanzata.

Attraverso il film che abbiamo avuto modo di vedere al cinema solo qualche settimana fa, Barbie ha voluto raccontare qualcosa di più di sè, rivolgendosi, forse e soprattutto, a coloro che non l’hanno capita, voluta e, probabilmente, giudicata come passatempo infantile, ritenuto troppo poco educativo.

Barbie, stereotipo o …?

Margot Robbie, che interpreta Barbie, nel film insieme a Ryan Gosling, Ken, e America Ferrera, nel ruolo di Gloria, appare da subito un ritratto di divertimento, spensieratezza e unicità, caratterizzato da accessori glitterati, amiche Barbie super fashion e giornate all’insegna dell’allegria, solo tra donne.

Barbie, insomma, vive ogni giornata, facendo le stesse cose e vedendo le sue migliori amiche, non curandosi del mondo maschile e dei problemi, perchè per Barbie i problemi non esistono. Nel film, Barbie stereotipo non ha pensieri, se non quello di trasmettere il bello di sè e del suo mondo come ogni bambina fa in tenera età.

Succede poi che si cresce e qualcosa o, forse tutto, cambia. Nel film, in particolare, Barbie Stereotipo è connessa a una donna che crescendo e diventando madre, abbandona la spensieratezza e i sogni, diventando in sostanza l’ombra di sè stessa.

Gloria, l’ex bambina disillusa, incarna perfettamente il personaggio di chi ha dovuto abbandonare i suoi sogni per vivere nel mondo reale e dimenticare quello che Barbie voleva e vuole trasmettere alle bambine di oggi e alle future donne di domani. Dimenticare, mettere in una scatola e adattarsi alle regole di una società che, forse, non mette le donne al loro posto (non al primo sia chiaro), che non le valorizza e che non le vuole “realizzate”.

Ad un certo punto, però, è proprio quella bambina divenuta donna, Gloria (America Ferrera), che si rivolge a una Barbie smarrita e quasi senza identità, con un monologo illuminante, uno sfogo, un manifesto che chiarisce una volta per tutte, quello che si è, ma non si può essere, quello che si vuole, ma non si può fare. Il monologo si conclude in questo modo: “Sono così stanca di guardare me stessa e ogni altra donna che si annoda in modo da piacere alla gente. E se tutto questo vale anche per una bambola che rappresenta solo le donne, allora non lo so nemmeno…

America Ferrera (Gloria) e Margot Robbie (Barbie)

L’incontro tra Barbie e la bambina di un tempo getta senza dubbio scompiglio tanto nel mondo di Barbie, Barbie Land, quanto nella vita di Gloria, ma il risultato finale, per chi ha visto o vedrà il film, è la definzione dell'”ordine delle cose” in questi due universi, ma su questo non possiamo svelarvi molto…

Ken, chi sei realmente per Barbie?

In tutto questo il povero Ken dove lo abbiamo lasciato? Non ne abbiamo parlato, ma il suo personaggio ha un ruolo fondamentale nella sinossi del film. Ed è un po’ quello che accade tra uomo e donna, quando un rapporto non è chiaro: si evita l’argomento e si resta appesi… Fino a che uno dei due, con metodi anche grossolani, prende in mano la situazione, con conseguenze impreviste… Ma anche questi eventi portano Barbie e Ken ad avere un confronto (da mondo reale) che chiarirà il loro rapporto una volta per tutte (no spoiler!).

Ryan Gosling – Ken

E Barbie stramba?

Un altro personaggio chiave nel film, ma anche nella vita di noi bambine cresciute, è Barbie Stramba, interpretata da Kate McKinnon, quella Barbie diversa, se vogliamo, a cui facevamo di tutto e rendavamo un po’ “pecora nera” rispetto alle altre Barbie ben vestite, con trucco e parrucco sempre in ordine. Barbie Stramba nel film ci viene presentata esattamente così: con i capelli corti, disordinati e arruffati, con un trucco disegnato e “borderline” e un look decisamente anticonformista.

Per questo la troviamo distante dal mondo perfetto delle altre Barbie, ma sempre vigile e pronta a dare il suo aiuto e sarà proprio lei con il suo “strambismo”, come la vogliono vedere tutti, ad aiutare Barbie a ritrovare sè stessa, in tutte le sue sfaccettature. Epica è diventata la scena della scarpa col tacco e le Birkenstock, divertente ma con una bella morale!

Kate McKinnon – Barbie Stramba

Poi per finire arriva il momento delle lacrime, della commozione, del confronto tra la creatrice di Barbie e la protagonista del film, di risvolti inaspettati e nuovi inizi, perchè Barbie ci insegna che tutto può succedere.

Il bello di Barbie è davvero che puoi essere tutto ciò che desideri (se ci credi, lo vuoi e lo realizzi), ed è vero che Barbie è inclusiva, genderless e multiforma, che non discrima, nè pretende di essere un simbolo di perfezione assoluta, perchè la perfezione nella vita come nel gioco non esiste.

Barbie è il sogno, ma è anche realtà, Barbie siamo noi, ed è giusto esserlo, dimostrarlo e viverlo in libertà, nel gioco e nella vita. Che siate più vicine a Barbie Stramba o a Barbie stereotipo, sappiate che entrambe possono convivere insieme e l’una è in grado di completare l’altra, senza pregiudizi.

Questo articolo è frutto di una personale esperienza al cinema e speriamo che Mattel possa apprezzarlo, così come il suo ufficio stampa. Alla prossima! E che il sogno continui!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *