Io non ti lascio solo – la recensione di Moda e Style

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Un contest che ci ha coinvolto, forse dal titolo del libro, che si conclude questa sera con la nostra recensione. Vi presentiamo Io non ti lascio solo , scritto da Gianluca Antoni, edito da Adriano Salani Editore.

Ogni libro che si conclude lascia nel lettore emozioni e una chiave di lettura personale. Forse questa recensione è frutto di un punto di vista genitoriale al femminile, mentre il suo autore è un papà come la voce narrante, che da vita a tutti i suoi speciali personaggi.

Io non ti lascio solo ruota attorno alla storia di Filo, un bambino che in preda alla disperazione per non aver visto tornare a casa il proprio cane, decide di scappare alla sua ricerca.

Ma chi è Filo? L’autore trova un modo originale e sorprendente per raccontarci la storia straordinaria di questo bambino: attraverso il suo racconto in prima persona e con un ampio flash back a “più voci”, fino ad arrivare all’epilogo di un racconto ricco di colpi di scena.

Filo è un bambino solo, disperato prima per la perdita della mamma e inconsolabile poi per la scomparsa del suo fidato cagnolino, Birillo, nome datogli il giorno in cui, come racconta Filo, si sono scelti e da quel giorno diventarono una cosa sola. Filo ha tutte le fragilità di un bambino che ha bisogno di colmare un vuoto affettivo, anzi un vuoto esistenziale, che riuscirà a comprendere e colmare con l’aiuto del padre.

In questo libro c’è tutto quello che un lettore curioso e pronto a tutto si aspetta: i rapporti conflittuali padre-figlio; la figura solitaria e difficile di un genitore incapace di difendere il proprio figlio dalle sue fragilità, nonché di sostenerlo; la fantasia, la spregiudicatezza e il coraggio dei bambini; i colpi di scena, i salti temporali, l’incredibile presenza di dettagli che portano alla soluzione di un puzzle complicatissimo.

Filo, Rullo l’uno il riflesso dell’altro. Scacco l’eroe inaspettato. Tommaso… l’anello mancante. Dimentichiamo Birillo, la cui scomparsa provoca una serie di eventi che riportano Filo a casa, tra le braccia di un padre e… con tutte le risposte che non si aspettava di ricevere.

Emozioni tante nel leggere questo libro, nel trovare in ogni personaggio una peculiarità e una forza che non abbandonano mai quel filo conduttore che porta e riporta a Filo. Filo, il bambino fragile? No, un bambino che nella sua fragilità si è costruito una grande amicizia, ma soprattutto che ha saputo trovare se stesso e ritrovare quel senso di appartenenza che prima di questa avventura lo facevano sentire invisibile.

Ah, scusate. Ve lo avevamo detto che la storia di Filo e Rullo si apre con dei quaderni tra le mani di un Maresciallo in procinto di andare in pensione? E chi non lascia solo chi? Filo a Rullo? Rullo a Filo? Filo a Birillo? Il padre a Filo? Al lettore la risposta!

Ringraziamo Adriano Salani Editore per averci coinvolto in questa sfida, pagina dopo pagina.

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