8 MARZO: QUALE FESTA DELLA DONNA?

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Niente prodotti di bellezza, eventi alla moda o mostre da recensire. Questa volta vogliamo dire la nostra su questo imminente 8 marzo, la festa della donna, dove la maggior parte dei nostri compagni o famigliari spenderanno se tutto va bene 5 o 6 euro per un mazzo di mimose, per farci sentire importanti per un giorno.

Almeno questo è il senso di questa ricorrenza: esaltare i diritti della donna e prestare maggiore attenzione alle sue esigenze. Si per un giorno, quando questo accade, dove questo accade. Nella nostra società sicuramente, con un gran dispendio di risorse (e un gran consumismo), al contrario in altri luoghi del  mondo o in alcune realtà a noi sconosciute, anche domani, soprattutto domani, si consumano soprusi, omicidi e violenze fisiche e psicologiche.

Quindi perché festeggiare (dopo San Valentino) una ricorrenza il cui significato non viene ancora compreso oggi? Il rispetto per la donna, la mamma, la figlia, non solo l’8 marzo, ma tutti i giorni.

Cosa leggiamo sui giornali? Cosa ascolteremo domani al telegiornale? Quanti sms di auguri riceveremo? Chi si ricorderà di quanto possiamo essere speciali, semplicemente perché doniamo una parte di noi stesse alle persone che amiamo? Quanto e quando viene riconosciuto realmente il nostro valore all’interno della società? Quanto ci sentiamo amate e rispettate, non domani, sempre?

La figura femminile ancora oggi è sottovalutata, svalutata, e senza fare esempi estremi di femminicidio o violenze fisiche, basta fermarsi un attimo a riflettere sul ruolo che ciascuna donna ricopre non solo nella società, ma nel micro mondo in cui vive e lavora.

Se siamo fortunate ci svegliamo ogni giorno e sentiamo il calore e l’amore delle persone che ci sono accanto (ogni giorno è l’8 marzo!), se invece abbiamo avuto o abbiamo la sfortuna di essere vittime di tradimenti, violenze domestiche o se ci alziamo ogni giorno dovendo solo contare sulle nostre forze perché nessuno ci siede accanto, ci chiediamo come si possa trovare lo spirito giusto per sentirsi festeggiate e amate (ogni giorno).

Chi non rispetta la donna, in quanto essere vivente che da la vita, che ama e spesso sacrifica se stessa per la famiglia e l’amore per i figli, dovrebbe domani e nei giorni a venire comprendere il senso delle parole vivere, rispetto e amore. La vita, il rispetto e l’amore non sono sentimenti o condizioni che si possono dare o togliere a proprio piacimento: basta uno scatto d’ira per uccidere, una ripicca per mancare di rispetto e una distrazione del cuore per smettere di amare e amare ancora qualcun altro e poi un altro e un altro ancora (e lo chiamate amore?). Questi sono diritti che spesso vengono strappati, usurpati e traditi.

Queste persone che ogni giorno si rendono protagoniste di azioni vili, domani molto probabilmente festeggeranno una o più donne, che “dopodomani” forse avranno già dimenticato.

Siamo donne sempre, ogni giorno. Abbiamo il diritto di vivere e amare.

Dedichiamo questo articolo di riflessione , disappunto, critica, alle vittime della superficialità, delle barbarie di ogni tipo, a quelle donne, adolescenti, bambine e mamme che né domani né mai avranno il privilegio di sentirsi DONNE, “grazie” all’ignoranza e alla pochezza di “esseri umani” miseri e senza futuro.

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